Argentina-Perù doveva essere la partita che avrebbe qualificato l’Albiceleste al mondiale di Russia 2018, ma così non è stato. Notte fonda quella sera per gli argentini, una qualificazione non conquistata e un centrocampista in meno. Proprio così, Fernando Gago in quel match ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore e del collaterale interno del ginocchio destro.
Proprio nello stadio dove Gago giocava con il suo Boca ogni week-end, lo stesso stadio che gli ha trasmesso emozioni e gioie improvvisamente gli stava provocando una forte delusione. La Bombonera.
In quella serata di ottobre Fernando sentì ben due dolori: uno forte e lancinante al ginocchio e uno ancor più pesante al petto.
Di fatto, il centrocampista argentino fu costretto ad abbandonare la sua nazionale in un momento delicatissimo.
Venne definito un eroe sfortunato, entrò in campo al minuto 61, poi una torsione innaturale del ginocchio provocò le seguenti rotture: rottura del legamento crociato anteriore e del legamento collaterale interno del ginocchio destro.
Durante i soccorsi i medici della nazionale si erano accorti che Gago aveva subito un serio infortunio, ma a lui questo poco importava, dentro di sé aveva un solo obiettivo: tornare in campo per aiutare la squadra a vincere.
Al suo staff urlò: “Non mi interessa, lasciatemi giocare”. Aveva trasformato quel forte dolore che percepiva in rabbia, in voglia di giocare per spingere la sua nazionale al mondiale.
E così fece, da vero eroe dopo una rapidissima fasciatura tornò in campo stringendo i denti, ma durò solo 6 minuti, più passava il tempo e più il dolore si faceva intenso.
Fernando fu costretto a lasciare il campo, come un guerriero che sa già di aver perso ma che non si rassegna a farlo.
Nonostante il pareggio, l’Argentina di Gago al turno successivo riuscì a qualificarsi, ma venne eliminata dalla Francia agli ottavi del torneo.
Gago ha dimostrato tutto il suo amore per la propria nazionale, un gesto simile nasce dall’istinto, dalla voglia di non mollare per trascinare i colori che veste alla vittoria.
Dare la vita per la propria squadra. Beh, in questo caso non se lo sarebbe fatto dire due volte. Chapeau Fernando.