Verso lo spagnolo le aspettative erano veramente alte e, come consuetudine al giorno d’oggi, si è andati incontro ad un affievolirsi della lucentezza. Vuoi per i numerosi infortuni, vuoi per il troppo peso sulle spalle, il classe 92 non è riuscito a far vedere tutto il suo potenziale. A differenza di quando giocava più spensierato, senza tanti pensieri sulla testa nella ridente “cittadina” di Malaga.
La stagione 2012/2013 difficilmente verrà dimenticata. In virtù del quarto posto raggiunto l’anno prima, los Boquerones si qualificano per la prima volta in Champions League. Il traguardo più grande mai conquistato nella storia del club è arrivato soprattutto grazie ad un ragazzino di appena 20 anni cresciuto nel Valencia: appunto, Isco. Un progetto ambizioso che trova la sua sorgente da quel 18 settembre del 2012. Non poteva che iniziare alla Rosaleda con lo stadio sold out ed un’atmosfera spaziale. L’esordio nella massima competizione europea avviene contro una squadra tutt’altro che debuttante: lo Zenit San Pietroburgo, cliente abituale delle coppe europee. Ma in qualsiasi modo sarebbe andata, quella giornata resterà per sempre nella memoria.
Come nella passata stagione, in quella notte magica c’è Isco che trascina il suo Malaga. Apre le danze dopo pochi minuti: riceve palla al limite dell’area, ne salta uno, apre l’interno destro e spedisce la palla in rete dopo un bacino al palo. Esplodono i tifosi bianco azzurri che esattamente 10 minuti dopo assisteranno ad un altro bel piazzato di Javier Saviola. È festa pura sulle tribune del Rosaleda. Rischieranno e non poco i padroni di casa con i russi spesso vicini al goal. Ma il Dio del calcio ha deciso che quella sera deve brillare una sola squadra. Ad un quarto d’ora dal triplice fischio, è ancora quel destro fatato a colpire da fuori area spedendo la sfera con una velocità assurda sotto l’incrocio.
Il giorno dopo la prima pagina è tutta per Isco ed il Malaga, entrambi che si presentano al grande calcio con una forza prorompente. Quel girone lo chiuderanno come capolista mettendosi alle spalle il Milan di Allegri. I Malagueños usciranno solamente ai quarti di finale contro la futura finalista, il Borussia Dortmund. L’anno dopo sarà quello dell’addio del trequartista e dell’approdo al Real Madrid. Sia Isco che il Malaga sicuramente rimpiangeranno quei tempi date le loro situazioni attuali.
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