Quel Super davanti e quel Clasico al seguito fa capire che non è una rivalità qualsiasi quella tra Xenezeis e Millionarios. Quella sera però da astio si passò ad una vera e propria guerriglia urbana. Dopo l’andata alla Bombonera terminata per 2-2, Buenos Aires ferve per il ritorno della finale di Copa Libertadores più affascinante di sempre. Come da prassi, al Monumental si decidevano le sorti di quella partita epica ed i tifosi del River erano pronti a sostenere i propri beniamini. I supporters del Boca Juniors non erano della festa dato che gli era stata negata la trasferta come ormai succede dal 2013. I loro giocatori sono arrivati allo stadio intorno alle 18:15, un’ora prima dell’inizio del match. Ma ad aspettarli c’erano le 60mila Gallinas armati di sassi, fumogeni e bombolette gas. Il pullman è stata una facile preda data la grande disorganizzazione della polizia locale.
Arrivati negli spogliatoi dell’impianto sportivo, si contano i primi feriti. L’allora capitano Pablo Perez è stato ricoverato d’urgenza a causa di una lesione corneale (occhio) causata dai vetri dei finestrini rotti. Condizioni critiche anche per Gonzalo Lamardo, Nahitan Nandez e Leonardo Jara. Oltre ai danni a livello fisico, bisogna tener conto delle ripercussioni subite a livello psicologico. I giocatori visibilmente scossi sono molti e non vogliono comprensibilmente scendere in campo. Scandalosa la decisione della CONMEBOL di far giocare comunque il match malgrado il putiferio che ancora imperversa in strada tra tifosi e forze dell’ordine. L’arbitro prova ad entrare per chiedere la distinta ma viene cacciato dall’allenatore Schelotto che non ne vuole sapere niente: il Boca stasera non gioca.
I legali gialloblu si attivano immediatamente con un esposto alla Federcalcio ed ai correlativi del River. Il massimo organo calcistico resta della posizione di giocare, ma il buon senso prevale ed il River accetta la proposta di rinviare. Si raggiunge l’accordo di disputare il ritorno della finale al giorno dopo sempre nella stessa situazione. Poche ore dopo la CONMEBOL fa uscire un comunicato nel quale comunica la decisione di rinviare il tutto a data da destinarsi. Come è finita è storia nota a tutti: un Bernabeu gremito ha fatto da cornice alla vittoria finale del River Plate sui rivali di sempre del Boca Juniors.
Ma quello da tenere a mente è ben altro; questo non è il calcio e non lo sarà mai. Queste guerriglie e questi scontri non ci appartengono e non vogliamo che ci rappresentino. Il calcio è il più grande mix di emozioni che l’uomo abbia mai inventato, ma tra queste non c’è sicuramente la violenza.
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