Non fa neanche in tempo a vedere il mare e rimbalza alla Fiorentina dove non se ne accorge nessuno. Sta un po’ a casa a mangiare le empanadas con la sua fidanzata. E gli manca la Colombia.
Quest’estate deve trovare sistemazione consona per giocare di più, perché , appunto, il talento c’è. Viene dato di qua e di là, ma niente. All’ultimo momento è arrivato in serie A lo Spezia in un campionato incredibile che sfora il Ferragosto. E ultimo lo prende in un calciomercato che assomiglia a una raffica.
Kevin arriva, anche lui ultimo, insieme a un altro plotone di calciatori da assemblare in tre giorni. E ultimo viene dato lo Spezia da solerti bookmakers. Anche stavolta non è il momento di ricami e variazioni sul tema. E’ uno sforzo sovrumano di fantasia e le statistiche sono pronte, calde calde.
Poi in campionato le cose non vanno proprio così: lo Spezia se la gioca anche bene , rimanendo sempre sopra il pelo dell’acqua, altro che ultimo. Kevin stavolta gioca subito e viene sistemato in attacco, parte destra: “Mi trovo bene, i compagni sono bravi ragazzi e mi piace mister come pensiero”. Vuole soltanto che qualcuno creda in lui. E nei momenti di pausa si concede uno sguardo al grande mare di La Spezia. Kevin è piccolo, con quel grande numero 80 sulla schiena. Un po’ come la sua squadra con questo peso addosso della prima serie A. Ma Kevin si diverte, la butta dentro una volta. E neanche lui è ultimo.
Un giorno c’è una variazione sul tema, anche questa all’ultimo: il mister lo sposta falso nueve, in mezzo ai giganti della difesa e Kevin si diverte di più. Si vince col Sassuolo e nel momento peggiore. Oggi Kevin passerà dal mare. Anche cinque minuti. Lì la primavera, si sa, arriva prima.