1° maggio 2005. In un gremito Camp Nou va in scena Barcellona-Albacete, che spettacolo quella sera, un tripudio di sciarpe blaugrana vengono sventolate verso il cielo! Lionel Messi è lì, passeggia nervosamente lungo la linea del fallo laterale, la partita sta finendo ma arriva il mister, Frank Rijkaard, lo avvicina a sé e gli dà due/tre informazioni su come piazzarsi in campo… Ma Leo, già sa tutto, vuole spaccare la porta, sente che è il suo giorno, il momento giusto è arrivato.
L’argentino, nel quale scorre una piccola parte di sangue italiano, in particolar modo recanatese (che onore se ci si pensa!) era già considerato il gioiello della cantera blaugrana vista la qualità mostrata nelle squadre giovanili. Giusto il tempo di entrare in campo che quel genio del calcio brasiliano, Ronaldinho, lo illumina con un assist al bacio, Leo nemmeno il tempo di pensarci che calcia e piazza un pallonetto alle spalle del portiere avversario ma il giovane non esulta, la bandierina del guardalinee si è alzata. “Che sfortuna!” pensa Leo. Ma la gioia della rete, l’appuntamento, è solo rimandato. A quando penserete? Ad un minuto più tardi. Uno-due fulmineo ancora una volta tra il brasiliano e l’argentino, azione quasi in fotocopia, Messi lascia rimbalzare il pallone una volta, poi trattiene il respiro e… Accompagna con un leggerissimo tocco sotto millimetrico ed il pallone finisce in rete, Valbuena è scavalcato! Che gol ragazzi! Che meraviglia! Il primo sigillo della “Pulce” con la maglia del Barcellona arriva a soli 17 anni, 10 mesi e 7 giorni ed è di pregiata fattura. L’argentino con la “30” è incredulo, sbraccia, impazzisce, non sa come esultare e allora… Arriva Ronaldinho che lo carica sulle sue spalle e lo porta in trionfo! È iniziata così la favola di Messi, è cominciata così la vincente storia del Barça. Di quella meravigliosa, strabiliante squadra della Catalogna è rimasto solo Lionel, il capitano, il quale ha siglato ieri il suo 600° gol con la camiseta n°10.
La prima perla della “Pulce”…